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lunedì 13 luglio 2020

UNA PAROLA MAGICA: QUAL'È?

Tutti gli uomini devono
essere fratelli uguali, 
come le gobbe del
cammello.
L'UGUAGLIANZA È LA CHIAVE DI VOLTA CHE RISOLVERÀ MOLTI PROBLEMI

Vorrei tenervi un po' in aspettativa, dicendovi prima alcune altre parole che trasmettono angoscia, disagio, ingiustizia, mortificazione, che sono:

Capo: ti fa sentire inferiore.

Padrone: ti fa sentire schiavo.

Insegnante: ti fa sentire alunno.

Bambino: ti fa sentire piccolo.

Eccellenza: ti fa sentire una nullità. 

Sua eminenza Santità: ti fa sentire peccatore.

Signor ministro: ti fa sentire un gabbato.

Professore: ti fa sentire un ignorante.

Ricco: ti fa sentire povero.

Libero: ti fa sentire in gabbia.

Ecc.

Ora vi dico la parola magica che elimina di colpo tutte queste diversità, ed è:

FRATELLO

Non dire "tutto qui" rifletti sul significato.

L'eredità tra due fratelli è uguale.

Alla tavola del pranzo hanno un piatto uguale e il vitto in comune.

Lui sei tu e tu sei lui.

I 2 fratelli te li immagini alla pari senza scalini.

Non parlo delle capacità che sono sempre diverse, ma del ruolo che ha un fratello.

Dovrebbe essere per tutti uguale, ma a motivo dell'imperfezione tra i fratelli carnali risulta esserci un rapporto positivo molto raro, prevale il comportamento di Caino con Abele.

Tuttavia, questo bellissimo rapporto esiste ed abbonda tra i veri fratelli spirituali.

Gesù comprese l'importanza di questo tipo di rapporto infatti disse:

"e voi siete tutti fratelli" Matteo 23:8

Ma tu chiediti: io sono un fratello per gli altri? O mi sento superiore?

domenica 12 luglio 2020

LE PERIFERIE

RADICCHIO DI TREVISO

Il radicchio di Treviso, è solo un’insalata, ma non si trova nelle periferie. 
È solo per pochi eletti. 
Come possono gli abitanti di un luogo simile mantenere la loro dignità. 

Il vero radicchio non arriva in periferia è troppo caro, ma arriva il pesce avanzato del  giorno prima, la carne gonfiata coi d'estrogeni, frutta con l'antimuffa, la periferia, è un luogo dove la freschezza è sparita.
Le periferie sono posti di scarico, dalle auto agli elettrodomestici rotti e bruciati, prevale il color ruggine, le puzze sono di vario genere, luoghi dimenticati e senza controlli, ideali per le sperimentazioni di test chimici e batteriologici delle farmaceutiche rampanti.

Il degrado delle periferie colpisce tutto.
L'ambiente, i sevizi, le case, il ceto sociale, la cultura, le famiglie. I dominanti spadroneggiano sui deboli, l'immondizia si accumula sulle strade, la polizia è assente.
Adolescenti dimenticati e lasciati a loro stessi, raccolti e poi inghiottiti e digeriti, dagli avvoltoi del quartiere, con le mini dosi gratis e poi avviati sul sentiero che porta all'ignoto e alla disperazione.

Che contrasto con certe periferie di due mila anni fa, per esempio la serenità della famiglia di Lazzaro, un sordomuto malaticcio, che viveva nella periferia di Gerusalemme a Betania, curato e amato dalle due sorelle e da Gesù.

Betania periferia di Gerusalemme

Vi narro brevemente uno scorcio delle periferie di allora.

La famiglia di Lazzaro era molto ospitale verso Gesù e gli Apostoli, vivevano in un ambiente sereno che favoriva gli affetti, dove molto probabilmente Marta e Maria sorelle di Lazzaro, provavano in crescendo dei sentimenti affettuosi verso Gesù. Non solo aveva guarito il fratello Lazzaro che poi ha pure risuscitato, ma Gesù era giovane, bello, robusto, gentile, amorevole ecc. come poteva, Maria una giovinetta allegra ed espansiva, non sentirsi attratta da Lui che sovente era loro ospite.

Alcuni giorni dopo la risurrezione di Lazzaro Gesù e gli apostoli erano ospiti a casa loro, Maria appena ne ebbe l'occasione gli versò un intero astuccio di olio profumato sulla testa, che impeto di manifestazione d’affetto, circa il corrispettivo di un anno di lavoro, la sua era una famiglia benestante. 

Gesù tenne conto di questo gesto e di fronte alle accuse di spreco fatte da alcuni apostoli, la difese con le parole seguenti:

"Gesù si trovava a Betania e, mentre era a tavola, Maria rotta la boccetta, glielo versò sulla testa. Allora alcuni, indignati si irritarono molto con lei.  Ma Gesù disse: “Lasciatela stare. Perché le date fastidio? Ha fatto un’opera buona nei miei confronti. In verità vi dico: dovunque sarà predicata la buona notizia, in tutto il mondo, anche ciò che questa donna ha fatto sarà menzionato in memoria di lei”." Marco 14:3-10

Con quelle parole difese e valorizzò il piccolo gesto di Maria, che la incoraggiò moltissimo, e che tuttora incoraggia anche noi e milioni di altri che hanno letto quelle parole, che ci fanno capire che i piccoli gesti di sostegno sono apprezzati da Dio e da Gesù, anche se compiuti nelle periferie, 2000 anni fa quella era una famiglia sofferente, ma felice, dimostrava molta ospitalità e amore.

Oggi le periferie dimenticate, sono diventate territori per topi e germinatoio di ogni tipo di malessere.
In futuro dovranno essere trasformate da luoghi di furti e violenze, in oasi di pace, così descritte:

"non alzeranno la spada l’uno contro l’altro. Siederanno ognuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e nessuno li spaventerà" Michea 4:4

I germogli di gramigna saranno sradicati, lasciando al loro posto le seguenti condizioni:

"Amore leale e fedeltà si incontreranno; giustizia e pace si baceranno. La fedeltà germoglierà dalla terra, e la giustizia rifulgerà dai cieli. Geova elargirà ciò che è buono, e il nostro paese darà i suoi prodotti. La giustizia camminerà davanti a lui" Salmo 85:10



Nei luoghi belli, non si butta per terra, neppure la carta.

 considerate da molti, luoghi di deposito, per il lancio dei sacchetti degli scarti.


   E… di Ab….


domenica 5 luglio 2020

L' ATEO

Solo Dio può
dipingere milioni
di quadri simili a
questo è cancellarli
subito dopo
"GRAZIE A DIO SONO ATEO"


Affermazione che mi disse uno un po' di tempo fa.

Si definisce ateo, pure un personaggio intelligente, pubblico, televisivo, di grande cultura e impatto, ottantenne che si dichiara ateo, di sé stesso dice che una volta passato, sarà ‘terra da ceci’.

Dire ‘Sono ateo’ è una decisione di comodo, presa in gioventù, dopo un avvenimento molto doloroso, in cui ti sei chiesto: “dove sei o Dio? Perché non intervieni? Hai creato tutte queste cose e dato vita a ogni genere di creatura e ora le hai dimenticate? Sei forse morto? Oppure ti stai dedicando a costruire altri mondi?”

Ci hai forse abbandonati all’ignoto, considerando che siamo divenuti noi stessi creatori di caos? 

Così, tu, uomo alla ricerca delle risposte alle tue domande, per darti una spiegazione logica e senza impegni, hai deciso di dichiararti ateo.

Lo sostieni da una vita, sicuro, convinto, e libero.

Ti è  rimasta quella sicurezza di credere non più in Dio, ma nel gioco d’azzardo, alla dea della buona fortuna, sicuro di te, quel tanto che basta per rischiare a poker  ‘all in’ ma purtroppo sei prevedibile, (sei titubante, fingendo di non esserlo) grazie alle tue molteplici scaramanzie in cui credi molto, sei sempre più convinto che vincerai la mano che stai giocando, ma finisce sempre che ti pelano come pochi.

Ora ti pesa quella decisione di gioventù, non lo vuoi ammettere né agli altri e tanto meno a te stesso, ma purtroppo quella libertà di cui ti eri tanto convinto vacilla, e non sai più da cosa sei libero.

La tua posizione di comodo, cioè non essere sottomesso a un Dio, ma essere tu a decidere per te stesso, non ti dà più la sensazione di libertà.

Hai comunque deciso di essere un buono, che rigetta le cose malvagie, passando la tua vita a studiare e cercare di migliorare le cose anche per gli altri, nel tuo cerchio d’azione.

Ora di fronte allo tsunami di domande a cui cerchi di rispondere e che ti invadono, vacilli, non solo fisicamente per l’età, ma anche intellettualmente, e forse un po’ anche spiritualmente, e hai tanti punti di ‘?????’ domanda a cui vorresti una risposta.

Ora provo a spiegartele ‘?????’.

Ammettere l’esistenza di Dio, è un carico da portare.

Significa ammettere che sei una creatura fatta da un Creatore, (questo è un credere non impegnativo).

Ma poi significa anche ammettere che il Creatore ci ha dato delle leggi scritte, (qui cominci ad arricciare il naso).

Significa ulteriormente accettare i suoi rappresentanti visibili sulla terra che lui chiama “i suoi servitori” e che hanno l’autorità di far rispettare la legge morale. Questa è la parte più difficile da accettare, per chi dice di non credere in Dio, ossia doverti sottometterti ad un tuo simile e considerarlo superiore perché dice di rappresenta l’invisibile.

Ma sappi o uomo a somiglianza di Dio, che è giusto far rispettare le leggi che Dio ha già fatto scrivere e non si può né togliere né aggiungere a quello che già c’è.

Non ti devi sentire ingabbiato da una cornice morale, che ti impone il come devi adorare Dio, ma sarai tu che con l’intimità che troverai con Dio ti complementi in modo gioioso con i principi che già sai o che scoprirai. Tu sei il capolavoro artistico che riempirà la cornice, interagendo tra coscienza e principi.

L’immagine mentale che ci conforta e che ci ha regalato Gesù è quella della posizione di ‘figlio’ e non più ‘servo’, parola utilizzata dalla severa legge ebraica.

Quindi la filiera a monte del figlio ubbidiente trasmette affetto, amore, pace, è libertà, (anche se condizionata, è pur sempre la migliore).

In buona sostanza, o ateo, la legge scritta dal Creatore dice in:

 Romani 1:20 “Infatti le sue qualità invisibili — la sua eterna potenza e divinità — si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose che ha fatto”. Tu non puoi giustificarti, escludendo la creazione, dichiarandoti ateo.

È una verità che brucia dentro, ecco perché è molto più facile scaricarsi del carico di credere, dicendo: 

“Sono ateo”

Suggerirei una prova semplicissima che potresti fare, se riesci a controllare il tuo orgoglio. Rivolgiti a Lui personalmente chiamandolo col suo nome  GEOVA e digli semplicemente quello che pensi (non le litanie dette a memoria) fallo con espressioni tue, e probabilmente proverai una dimensione nuova, o una risposta inaspettata, una sensazione che i credenti riconoscono come il soffio dello S.S.

Tu che sei disposto a rinunciare alle benedizioni di chi crede, potresti essere uno di quelli che pensano “meno male che grazie a Dio sono ateo”.

Per me stesso dico : “meno male che grazie a Dio non sono ateo”.

 te compreso, anche se ci riteniamo neutrali alla fine dobbiamo fare una scelta.

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Oppure vedi anche:
 En… di Ab….