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martedì 23 maggio 2023

IL PIEMONTE

Dalle Langhe al Monviso
 con in mezzo un rosso sorriso
.
SULLE TERRE DEL PIEMONTE CI CAMMINO DA 77 ANNI

Un concentrato di sali minerali giusti per un terreno fertile e generoso, sono le terre del Piemonte eredi delle folte foreste dai grandi alberi di un tempo che fu, sostituiti da una miriade di alberi da frutto, che ci gratificano dei loro profumati e gustosi prodotti.

Il Piemonte descritto nella poesia di Giosuè Carducci che compose durante il suo soggiorno al Grand Hotel di Ceresole Reale nel luglio del 1890, con le seguenti parole altisonante:

“Su le dentate scintillanti vette salta il camoscio, tuona la valanga da’ ghiacci immani rotolando per le selve croscianti : ma dai silenzi dell’effuso azzurro esce nel sole l’aquila, e distende in tarde ruote digradanti il nero volo solenne. Salve, Piemonte! A te con melodia mesta da lungi risonante, come gli epici canti del tuo popolo bravo, scendono i fiumi…” ecc.

Carducci nato in una frazione di Pietrasanta, nella Versilia lucchese, il 1835, a 55 anni ispirato da queste scintillanti vette bianche che vedeva da Ceresole Reale immortalò questi versi dando lustro al Piemonte.

Il Piemonte è circondato per 270 gradi da centinaia di monumentali piramidi di granito compatto. Con le Alpi a nord con le punte a cuneo bianche, agli Appennini a sud dalle cime incurvate e verdi, formano tra di loro una culla dove gli alberi tutti ne sono il materasso, e danno sonnolenza ai ‘bugianen’, detti anche ‘un po’ lentini’ agli abitanti dalle radici ataviche. Montagne che sono forate da alcuni tunnel che rendono i viaggi più agevoli verso la Liguria, la Francia e la Svizzera. Le cui punte bianche, d'inverno assomigliano a un bel sorriso con bianchi denti. Con le Langhe che fanno da spalla agli Appennini liguri, i cui boschi in autunno sono generosi di funghi e castagne lucenti, da Calizzano, a Garessio, a Lurisia, a Pamparato, è un bosco unico, che poi prosegue molto oltre. Il Monviso è la Piramide che primeggia su tutte le altre, pur non essendo il più alto delle Alpi, da origine al Po, che per un soffio non fece da secondo al Tanaro per lunghezza, ma primo per portata delle acque.

Non ci fu nome più appropriato alla culla piemontese che, come sponde, ha i monti. Così il nome Piemonte fa da calzino, ai piedi dei monti, questa è la terra su cui ho il privilegio di camminare da 77 anni.

Il Piemonte è all'avanguardia per le sue eccellenze di frutta e vini, ma specialmente per l'industria. Grandi personaggi, che, come stelle comete, lo fecero avanzare e primeggiare: Agnelli (che qualche spiritoso l’ha soprannominato ‘Giovanni Lamiera’), che fece costruire a Torino 25 milioni di automobili. Ferrero di Alba, ebbe l’intuito di sfruttare la fragranza della nocciola delle Langhe la ‘tonda gentile’ che miscelandola col cacao, produce delizie per tutto il mondo, etichettato ad Alba col nome di (dolce crema). Morra col mercato del tartufo, anche a lui diedero un soprannome, (il naso fino), col solo olfatto sapeva identificare nel mucchio, la trifola d’Alba di prima scelta, da quella di Acqualagna meno profumata e meno gustosa.

Un’altra stella cometa fu l'imprenditore, intellettuale, editore, Adriano Olivetti un ingegnere poliedrico e visionario, che ha cambiato le regole della produzione industriale, anticipando i tempi e disegnando una fabbrica a misura d’uomo, costruendo macchine da scrivere elettriche e poi i primi calcolatori e computer.

Ci sono molti altri nomi che hanno dato lustro al Piemonte, stelle comete che hanno fatto da traino con una lunga coda di famiglie che lavorando insieme a loro, avanzarono nel benessere con una casa più bella e una sistemazione prospera.

Si il Piemonte è una regione che è avanzata e continua a farlo di getto con impeto e volontà. Le sue città più nervose, Torino, Asti, Alessandria, Saluzzo, sono trainanti, mentre le altre più calme fanno emergere la qualità dei prodotti, come Alba, Bra e la fresca e linda Cuneo.

Come i piedi sono fatti per camminare, così il Piemonte è fatto per essere ammirato e assaporato a tutto tondo.

È la buona terra su cui abbiamo il privilegio di camminare, che produce buoni prodotti.

Due giganti se la contendono e ci invitano a camminare con loro.

Noi la percorriamo in tandem non da soli ma con uno dei due contendenti, a cui diamo la mano per avanzare, o in modo vago e disonesto, oppure nel sentiero dritto praticando ciò che è giusto.

Vi riporto la conversazione che avviene tra i due promotori del cammino:

"Geova gli chiese: “Da dove vieni?” Satana rispose a Geova: “Dal vagare e dal camminare per la terra”. Giobbe 1:7

“Molti popoli verranno e diranno: “Venite, saliamo al monte di Geova. Egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri”. Isaia 2:3

“Le sue vie sono piacevoli, e tutti i suoi sentieri sono pace.” Proverbi 3:17

“La tua parola è una lampada per il mio piede e una luce sul mio cammino.” Salmo 119:105

“Io, Geova, sono il tuo Dio, colui che ti insegna per il tuo bene, colui che ti guida lungo la via in cui devi camminare.” Isaia 48:17


Una quadriglia formidabile: il piede per camminare, il monte da conquistare, Dio la guida che ti sta un po' davanti per guardarti in faccia e sostenerti, e un po’ dietro per proteggerti le spalle, mentre appoggia la sua mano sulla tua spalla: 


"Mi stai alle spalle e di fronte, mi circondi, e poni su di me la tua mano" Salmo 139:5

Lo fa con ogni vivente di indole mite che cammina con modestia, e se lo accetti, lo fa anche con te che completi la quadriglia: 

"Egli ti ha spiegato, o uomo, ciò che è bene. E che cosa richiede da te Geova, se non di praticare la giustizia, di amare la lealtà e di camminare con modestia insieme al tuo Dio?" Michea 6:8

Camminare con Lui è bello e rilassante, ci aiuta ad avanzare alla luce del sole, sia che siamo a piedi del monte o in cima ai colli, sicuri e fiduciosi che la sua guida è infallibile.


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